AI MODE di Google: cos’è e come funziona

AI MODE di Google: cos'è e come funziona

Il mondo della ricerca online sta per cambiare, e forse in modo più radicale di quanto immaginiamo. Per anni ci siamo abituati alla classica pagina di Google: una barra di ricerca, una manciata di parole chiave e una lista di dieci link blu. Un meccanismo semplice, efficace, che ha definito il modo in cui accediamo alle informazioni. Ma se ti dicessi che questo modello sta per essere affiancato, e forse un giorno sostituito, da qualcosa di molto più potente, intuitivo e… umano?

Benvenuto nell’era dell’AI MODE di Google. Non si tratta di un semplice aggiornamento, ma di una vera e propria rivoluzione nel concetto stesso di ricerca. È la trasformazione di un motore di ricerca in un partner conversazionale, un assistente intelligente capace di comprendere le tue domande complesse e di fornirti risposte complete e articolate, non solo una lista di siti da visitare.

In questo articolo, ti guiderò passo dopo passo alla scoperta di questa nuova frontiera. Spiegheremo in parole semplici cos’è, come funziona, quali incredibili funzionalità porta con sé e, soprattutto, cosa significa questo cambiamento epocale per tutti noi, specialmente per chi lavora con la visibilità online e la SEO. Preparati a vedere la ricerca con occhi completamente nuovi.

Per capire l’AI MODE di Google, immagina di fondere la potenza del motore di ricerca di Google con l’intelligenza conversazionale di un assistente AI avanzato come Gemini. Il risultato è un’interfaccia di ricerca integrata direttamente nel tuo browser Chrome che non si limita a interpretare le tue parole chiave, ma comprende il contesto, le sfumature e l’intento dietro le tue domande.

In parole povere, smetti di “cercare” e inizi a “dialogare”.

La differenza fondamentale con la ricerca tradizionale sta nel tipo di interazione. Finora, abbiamo imparato a “parlare la lingua di Google”, usando query brevi e specifiche. Con l’AI MODE, è Google che impara a parlare la nostra lingua. Puoi porre domande lunghe e dettagliate, proprio come faresti con una persona esperta.

Ad esempio, invece di cercare separatamente “migliori ristoranti Melbourne”, “attrazioni uniche Melbourne” e “clima Melbourne a settembre”, potresti chiedere:

“Sto pianificando un viaggio di tre giorni a Melbourne a settembre. Siamo una coppia che ama la buona cucina e i luoghi unici, fuori dai soliti giri turistici. Quali sono le quattro esperienze imperdibili che ci consiglieresti, tenendo conto dei nostri gusti?”

Cos'è esattamente l'AI MODE di Google

La risposta che riceverai non sarà una semplice lista di link, ma un paragrafo ben strutturato, una sorta di mini-guida personalizzata che sintetizza le informazioni migliori prese dal web, magari suggerendoti un itinerario di massima, con tanto di nomi di ristoranti e luoghi specifici. È questa la magia dell’intelligenza artificiale generativa applicata alla ricerca: non ti dà gli ingredienti, ti prepara direttamente il piatto.

L’idea di una ricerca così evoluta potrebbe sembrare complessa, ma Google ha lavorato per renderla incredibilmente intuitiva. L’obiettivo è far sì che l’interazione sembri una conversazione naturale, non l’utilizzo di uno strumento tecnologico.

Quando questa funzione è attiva nel tuo browser, noterai un’opzione per attivare l’AI MODE di Google direttamente nella barra di ricerca. Un semplice tocco trasforma la tua esperienza di navigazione. L’interfaccia diventa più simile a una chat, invitandoti a porre la tua domanda.

Google stesso, spesso, ti aiuta a iniziare fornendo degli esempi di prompt, per farti capire il potenziale di questo nuovo modo di interrogare il web. Una volta scritta la tua domanda dettagliata e premuto Invio, l’intelligenza artificiale si mette subito al lavoro. In pochi secondi, analizza un’enorme quantità di informazioni online per costruire una risposta completa e su misura per te.

Non solo una risposta, ma un dialogo continuo con AI MODE di Google

La vera rivoluzione non sta solo nella prima risposta, ma in ciò che accade dopo. L’AI MODE è progettato per essere un’esperienza continuativa. Una volta ricevuta la risposta iniziale, non devi ricominciare da capo con una nuova ricerca. Puoi continuare la conversazione.

Sotto la risposta generata dall’AI, troverai dei suggerimenti per domande di approfondimento. Riprendendo l’esempio di Melbourne, potresti vedere opzioni come: “Quali sono i costi medi per questi ristoranti?” o “Come mi sposto tra questi luoghi con i mezzi pubblici?”.

In alternativa, puoi semplicemente usare la barra di testo per porre la tua domanda di follow-up. L’AI ricorderà il contesto della conversazione precedente, permettendoti di affinare la ricerca in modo incredibilmente efficiente. È come avere un esperto di viaggi a tua completa disposizione, pronto a rispondere a ogni tua curiosità.

Se la ricerca testuale conversazionale è già un passo da gigante, le funzionalità in arrivo con l’AI MODE di Google sono a dir poco fantascientifiche e promettono di cambiare per sempre il nostro rapporto con le informazioni digitali.

Quante volte ti è capitato di vedere una pianta e chiederti cosa fosse? O di trovare online la foto di un mobile e voler sapere dove comprarlo? Presto, potrai semplicemente caricare un’immagine direttamente nella barra di ricerca. Cliccando sull’icona apposita, potrai selezionare una foto dal tuo computer e abbinarla a una domanda.

Ad esempio, potresti caricare la foto di un piatto che hai mangiato e chiedere: “Trovami la ricetta per preparare questo piatto”. L’AI analizzerà l’immagine, riconoscerà gli ingredienti e cercherà sul web le ricette più pertinenti. Le possibilità sono infinite, dalla moda all’arredamento, dalla botanica al bricolage.

Analisi PDF con AI MODE di Google
Dialogare con AI MODE di Google

Questa è una funzionalità che farà la gioia di studenti, ricercatori e professionisti. Sarà possibile trascinare un file PDF direttamente nella barra di ricerca e porre domande sul suo contenuto. Immagina di avere un report di 50 pagine e di poter chiedere: “Riassumimi i cinque punti chiave di questo documento” o “Quali sono le conclusioni principali di questa ricerca?”. L’AI leggerà e analizzerà il file per te, fornendoti un riassunto accurato in pochi istanti.

Riassunto PDF con AI MODE di Google

Per le ricerche più complesse, come la pianificazione di un progetto o la stesura di una tesi, Google sta introducendo “Canvas”. Si tratta di un pannello laterale che si aggiorna dinamicamente mentre effettui le tue ricerche. Potrai usarlo per costruire piani, organizzare le informazioni, salvare link e appunti. L’AI ti aiuterà a strutturare il materiale raccolto, creando una sorta di lavagna digitale interattiva che evolve insieme alla tua esplorazione del web.

Questa è forse la funzionalità più impressionante. Immagina di poter usare la fotocamera del tuo smartphone per interagire con il mondo che ti circonda in tempo reale. Potrai inquadrare un diagramma complesso su un libro di testo e chiedere all’AI di spiegartelo passo dopo passo, oppure puntare la fotocamera su un pezzo di un motore e chiedere: “Che cos’è questo componente e a cosa serve?”. L’AI MODE di Google diventerà un partner di apprendimento che vede ciò che vedi tu, fornendo spiegazioni immediate e contestuali.

Google Lens è già uno strumento potentissimo, ma la sua integrazione con l’AI MODE lo renderà ancora migliore. Dopo aver inquadrato qualcosa con Lens e ottenuto i primi risultati, potrai avviare una conversazione più approfondita. Ad esempio, dopo aver identificato un monumento storico, potrai cliccare sul pulsante “Approfondisci” e chiedere: “Raccontami una storia curiosa su questo edificio che pochi conoscono”.

Arriviamo ora alla domanda da un milione di dollari, quella che sta tenendo svegli la notte professionisti del marketing e SEO di tutto il mondo. Se Google inizia a fornire risposte dirette e complete, che ne sarà dei siti web? Se gli utenti non hanno più bisogno di cliccare sui link, il SEO è destinato a morire?

La risposta è no, ma è destinato a evolversi profondamente. Logan Kilpatrick, una figura di spicco di Google, ha persino ipotizzato che l’AI MODE di Google potrebbe diventare l’esperienza di ricerca predefinita. Questo significa che la vecchia corsa per conquistare le prime tre posizioni blu potrebbe non essere più sufficiente.

L’obiettivo non sarà più semplicemente “essere primi”, ma “essere la fonte della risposta”. La visibilità si sposterà dall’essere un link cliccabile all’essere citati o utilizzati dall’intelligenza artificiale per costruire la sua risposta completa. Essere presenti in questo nuovo “paragrafo zero” generato dall’AI sarà la nuova prima posizione.

L’AI non inventa le informazioni. Le estrae, le sintetizza e le rielabora a partire dai contenuti di altissima qualità che trova sul web. Per essere considerati una fonte autorevole dall’algoritmo, i contenuti dovranno essere più che mai impeccabili. L’AI cercherà siti che dimostrino competenza, esperienza, autorevolezza e affidabilità (il famoso concetto di E-E-A-T di Google).

Chi si occupa di SEO dovrà adattare le proprie strategie. Ecco alcuni pilastri su cui concentrarsi:

  1. Contenuti di qualità estrema: Non basterà più scrivere un articolo che risponde a una domanda. Bisognerà creare la risorsa più completa, dettagliata, ben strutturata e affidabile su quell’argomento. Bisogna pensare come un esperto che scrive per un utente esigente.
  2. Focus sulle query conversazionali: L’ottimizzazione dovrà spostarsi dalle parole chiave secche alle domande a coda lunga e alle frasi che le persone userebbero in una conversazione reale. Bisogna anticipare le domande complesse degli utenti e fornire risposte dirette e chiare all’interno dei propri contenuti.
  3. Dati strutturati (Schema Markup): Fornire a Google un contesto chiaro attraverso i dati strutturati diventerà ancora più cruciale. Segnalare correttamente cos’è una ricetta, un evento, una persona o un prodotto aiuterà l’AI a comprendere e utilizzare le tue informazioni in modo più efficace.
  4. Diventare un’entità autorevole: Costruire l’autorevolezza del proprio brand e dei propri autori sarà fondamentale. L’AI tenderà a fidarsi di fonti che sono riconosciute come leader nel loro settore.

In sintesi, il SEO si sposterà da una disciplina puramente tecnica a una più strategica, incentrata sulla creazione di contenuti di valore ineguagliabile che rispondano in modo esaustivo alle esigenze degli utenti.

Al momento, l’AI MODE di Google è disponibile ufficialmente solo in alcuni paesi, come Stati Uniti, Regno Unito e India. Molte delle funzionalità più avanzate, come l’upload di file e la ricerca video live, sono ancora in fase di lancio graduale. Per poterle sperimentare, è spesso necessario abilitare le funzionalità sperimentali tramite i Google Labs. Se non vedi ancora queste opzioni, porta pazienza: la rivoluzione è iniziata e arriverà presto anche da noi.

L’AI MODE di Google non è solo un nuovo strumento, ma un cambio di paradigma. Rappresenta il passaggio da un web di documenti a un web di conoscenza, dove l’accesso alle informazioni diventa più naturale, intuitivo e personalizzato.

Per gli utenti, questo significa risposte più rapide e pertinenti a domande sempre più complesse. Per i creator e le aziende, rappresenta una sfida e un’opportunità: la sfida di adattarsi a un nuovo ecosistema e l’opportunità di distinguersi creando contenuti di valore così elevato da diventare la fonte primaria per l’intelligenza artificiale stessa.

Il futuro della ricerca non è una lista di link. È un dialogo. E la conversazione è appena iniziata.