Come Google combatte lo Spam nel 2024: cosa c’è da sapere

Nel vasto mondo del web, Google si pone come guardiano della qualità e dell’affidabilità, impegnandosi a offrire agli utenti risultati di ricerca che siano non solo pertinenti ma anche sicuri. Il 2024 ha visto l’introduzione di nuovi aggiornamenti nelle norme anti-spam del motore di ricerca, riflettendo il suo impegno costante nel proteggere gli utenti da contenuti ingannevoli o dannosi. Questo articolo esplora i dettagli di queste politiche aggiornate e il loro impatto sui contenuti web.

Foto di un cartellone autostradale con scritto anti-spam google con divieto in rosso

Per garantire che i risultati di ricerca siano di alta qualità e sicuri per gli utenti, i contenuti online devono aderire a rigide linee guida. Queste includono le norme generali per la ricerca online e specifiche regole anti-spam. Ogni pezzo di contenuto, dalle pagine web alle immagini, dai video alle notizie, deve rispettare queste direttive per apparire nei risultati di ricerca di Google.

Il motore di ricerca utilizza sia sistemi automatizzati che revisioni umane per identificare le violazioni, con conseguenze che possono variare da un declassamento nei risultati di ricerca fino alla completa rimozione.

Il cloaking è una tattica usata da alcuni siti web per mostrare contenuti diversi ai motori di ricerca rispetto a quelli visti dagli utenti. Questa pratica può trarre in inganno Google facendogli indicizzare e classificare una pagina per contenuti che in realtà non sono visibili agli utenti finali. Ad esempio, un sito potrebbe presentare un articolo informativo ai motori di ricerca mentre mostra annunci pubblicitari o contenuti completamente diversi agli utenti.

Il cloaking è considerato una violazione delle sue linee guida perché può portare gli utenti a siti che non corrispondono alle loro aspettative basate sui risultati di ricerca. Di conseguenza, i siti che utilizzano il cloaking possono essere penalizzati, risultando in una perdita di visibilità nei risultati di ricerca o in una rimozione completa dall’indice di ricerca.

Le Doorway Pages sono pagine web create con l’unico scopo di classificarsi bene nei motori di ricerca per determinate parole chiave, per poi reindirizzare gli utenti verso un’altra pagina. Queste pagine sono spesso di scarsa qualità e non offrono contenuti utili o pertinenti agli utenti. L’intento è di manipolare i motori di ricerca per ottenere più traffico, ma ciò va contro le politiche di Google, che mira a fornire ai suoi utenti risultati di ricerca rilevanti e di alta qualità.

Le doorway pages possono confondere gli utenti, che si aspettano di trovare informazioni utili ma vengono invece indirizzati verso contenuti non correlati o verso siti che cercano di vendere prodotti o servizi. I siti che ricorrono a questa pratica rischiano penalizzazioni da Google, che può declassare o rimuovere le pagine o l’intero sito dai suoi risultati di ricerca.

L’abuso di domini scaduti avviene quando qualcuno acquista un dominio che era precedentemente in uso e lo riempie di contenuti irrilevanti o di bassa qualità per sfruttarne la reputazione e ottenere un miglior posizionamento nei risultati di ricerca. Questo approccio sfrutta il fatto che i motori di ricerca, come Google, potrebbero aver già attribuito al dominio un certo grado di autorità basato sui contenuti passati.

Gli acquirenti di tali domini sperano di trarre vantaggio da questa autorità preesistente senza fornire contenuti di valore. Questa pratica è malvista perché non contribuisce alla qualità o alla pertinenza dei risultati di ricerca. Google, mirando a garantire che i suoi utenti abbiano accesso a informazioni utili e accurate, può penalizzare i siti che abusano di domini scaduti, declassandoli o rimuovendoli dall’indice di ricerca.

I contenuti compromessi si verificano quando un sito web viene hackerato e modificato senza il consenso del proprietario, spesso per inserire contenuti dannosi o spam. Questi attacchi possono danneggiare la reputazione di un sito e mettere a rischio la sicurezza degli utenti che lo visitano.

Il motore di ricerca prende sul serio la sicurezza degli utenti e la qualità dei suoi risultati di ricerca, pertanto monitora attivamente i siti alla ricerca di segni di compromissione. Se rileva contenuti compromessi, può inviare avvisi ai proprietari del sito tramite Google Search Console e, se il problema non viene risolto, può rimuovere il sito dai risultati di ricerca o segnalarlo come non sicuro, disincentivando gli utenti a visitarlo.

Il testo e i link nascosti sono contenuti che vengono inseriti in una pagina web in modo che siano visibili ai motori di ricerca ma non agli utenti. Questa pratica è utilizzata per ingannare i motori di ricerca e migliorare artificialmente il posizionamento di un sito nei risultati di ricerca, inserendo parole chiave irrilevanti o link non correlati senza che gli utenti ne siano consapevoli.

Esso cerca di fornire risultati di ricerca pertinenti e di alta qualità, quindi considera il testo e i link nascosti come una violazione delle sue linee guida. I siti che utilizzano queste tecniche ingannevoli possono essere penalizzati, il che significa che potrebbero essere declassati nei risultati di ricerca o rimossi completamente dall’indice di Google.

L’uso eccessivo di parole chiave, noto anche come “keyword stuffing“, si verifica quando un sito web riempie le sue pagine con un numero elevato di parole chiave nel tentativo di manipolare il proprio posizionamento nei risultati di ricerca di Google. Questo approccio rende il contenuto difficile da leggere e spesso non fornisce informazioni utili agli utenti.

Google mira a presentare ai suoi utenti contenuti rilevanti e di valore, quindi vede l’uso eccessivo di parole chiave come una pratica negativa. I siti che ricorrono a questa tecnica rischiano di essere penalizzati, con un impatto negativo sulla loro visibilità nei risultati di ricerca.

I link di spam sono collegamenti che vengono creati o acquistati con l’obiettivo di migliorare ingiustamente il posizionamento di un sito nei risultati di ricerca. Questi link di solito provengono da siti di bassa qualità o non pertinenti e sono utilizzati per ingannare i motori di ricerca riguardo alla popolarità o rilevanza di un sito.

Il motore di ricerca utilizza i link come parte del suo algoritmo per determinare la qualità e la pertinenza di un sito, quindi considera la creazione di link di spam come una violazione delle sue linee guida. I siti che partecipano a tali pratiche possono essere penalizzati, perdendo posizionamento nei risultati di ricerca o venendo rimossi dall’indice di ricerca.

Il traffico generato automaticamente si riferisce alle visite a un sito web create da bot o software automatizzati piuttosto che da utenti reali. Questo tipo di traffico può essere utilizzato per gonfiare artificialmente le statistiche di un sito, dando l’impressione che sia più popolare di quanto non sia in realtà.

Google cerca di fornire risultati di ricerca basati sull’effettiva utilità e popolarità di un sito tra gli utenti reali, quindi vede il traffico generato automaticamente come ingannevole. I siti che ricorrono a questa pratica possono essere penalizzati, influenzando negativamente la loro visibilità e credibilità nei risultati di ricerca.

La distribuzione di malware e software indesiderato tramite un sito web può compromettere la sicurezza degli utenti che lo visitano, esponendoli a rischi come furti di identità, infezioni da virus o altre forme di cyber attacchi. Google si impegna a proteggere gli utenti da siti pericolosi, quindi esamina attentamente i siti alla ricerca di software dannoso.

Se viene trovato malware o software indesiderato su un sito, Google può segnalare il sito come non sicuro, avvisare gli utenti tramite avvisi di sicurezza e rimuoverlo dai risultati di ricerca fino a quando il problema non viene risolto.

Siti web che offrono funzionalità ingannevoli o abusano dei contenuti di altri possono ingannare gli utenti, promettendo prodotti, servizi o informazioni che in realtà non forniscono. Questo include siti che imitano l’aspetto di siti legittimi per truffare gli utenti o che copiano contenuti da altri siti senza aggiungere valore.

Leggi l’articolo di Google: https://developers.google.com/search/docs/essentials/spam-policies?hl=it

Aggiornamenti Google Anti-Spam 2024Resoconto
Cloaking e i suoi effettiMostrare contenuti diversi ai motori di ricerca e agli utenti. Punibile da Google.
La problematica delle Doorway PagesPagine fatte per manipolare i ranking di ricerca, spesso irrilevanti per l’utente.
L’abuso di domini scadutiRiutilizzare domini famosi per trarne vantaggio, spesso con contenuti di bassa qualità.
Problemi di contenuti compromessiInserimento non autorizzato di contenuti su un sito a causa di sicurezza scadente.
Testo e link nascostiNascondere testo o link ai visitatori, ma visibili ai motori di ricerca.
L’uso eccessivo di parole chiaveRipetere troppo una parola per cercare di migliorare il posizionamento su Google.
Link di spamCreare o comprare link che puntano al proprio sito per ingannare i motori di ricerca.
Traffico generato automaticamenteSimulare visite fittizie al sito per far sembrare di avere più traffico.
Malware e software indesideratoDistribuire programmi dannosi o indesiderati tramite il proprio sito web.
Funzionalità ingannevoli e abuso di contenutiOffrire funzioni che non esistono o rubare contenuti altrui, ingannando gli utenti.

Gli aggiornamenti delle politiche anti-spam di Google nel 2024 sottolineano l’impegno del motore di ricerca a fornire un ambiente online sicuro e di qualità. Queste linee guida sono progettate per proteggere gli utenti da contenuti ingannevoli o dannosi, promuovendo allo stesso tempo una concorrenza leale tra i creatori di contenuti. È fondamentale che i proprietari di siti web comprendano e aderiscano a queste norme per garantire che i loro contenuti siano visibili nelle ricerche e apprezzati dagli utenti, contribuendo così a un ecosistema digitale più affidabile e trasparente.

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