Annunci pubblicitari in ChatGPT ecco cosa sta succedendo

Annunci pubblicitari in ChatGPT
Annunci pubblicitari in ChatGPT

Per molto tempo, ChatGPT è stato come un amico che ti offre un caffè costosissimo gratis, ogni giorno. È una tecnologia pazzesca, che ha promesso di cambiare il mondo e, in effetti, lo ha fatto. Tuttavia, dietro le grandi promesse e l’accesso gratuito, c’è una verità che non può più essere ignorata: far funzionare una macchina come ChatGPT costa una fortuna.

Mentre giganti come Google e Meta hanno già enormi motori pubblicitari per coprire le spese dei loro chatbot, OpenAI si trova in una corsa contro il tempo per trovare il suo modello di guadagno. La risposta è chiara, anche se non piace a nessuno: la pubblicità con annunci in ChatGpt sta arrivando, ed è molto più vicina di quanto pensi.


OpenAI sta accumulando debiti enormi perché mantenere attiva una tecnologia così complessa è carissimo. Se hai un prodotto che usano un miliardo di persone e che processa oltre due miliardi e mezzo di richieste al giorno, devi per forza trovare un modo per farlo fruttare. Ecco perché la pubblicità non è più un’ipotesi, ma una certezza che sta già prendendo forma.

OpenAI non l’ha ancora annunciato ufficialmente, ma gli sviluppatori stanno già preparando tutto nel dietro le quinte. Il codice dell’ultima versione di prova dell’app Android è chiarissimo: ci sono riferimenti espliciti a un nuovo sistema per mostrare annunci.

Non si tratta solo di voci. Mentre la maggior parte degli utenti ne parla come di un progetto futuro, alcuni fortunati (o sfortunati, dipende dal punto di vista) hanno già visto i primi annunci apparire. Un utente che paga ben 200 dollari al mese per il piano Pro ha segnalato di aver visto un annuncio per Peloton (un noto brand di fitness) proprio durante una conversazione con l’intelligenza artificiale. Questo è l’indizio più forte: la pubblicità è ormai in fase di test avanzata.

Perché questa svolta? Inizialmente, il CEO di OpenAI, Sam Altman, aveva definito gli annunci come “l’ultima risorsa”. Ma le cose cambiano rapidamente nel mondo della tecnologia. La dura verità è che l’azienda brucia tantissimo denaro per far funzionare i suoi sistemi, e solo le entrate da abbonamenti non bastano più a chiudere l’enorme buco operativo.

Immagina un’azienda come Google che finanzia il suo chatbot con i soldi che già guadagna da anni con la pubblicità sul motore di ricerca. OpenAI non ha questo lusso. Si è trovata a gestire in breve tempo 800 milioni di utenti settimanali, un’audience gigantesca, e ha bisogno di miliardi di potenziali entrate annuali per non affondare. Secondo le previsioni, si mira a monetizzare gli utenti gratuiti per raggiungere un miliardo di dollari già nel 2026. Per questo, l’azienda ha persino assunto personale specializzato in piattaforme pubblicitarie e sistemi di tracciamento: stanno costruendo il loro business pubblicitario da zero.

L’aspetto più inquietante di questa svolta pubblicitaria è il perché questi annunci varranno miliardi. Non è solo il numero enorme di persone che usano ChatGPT (800 milioni a settimana!), ma quanto bene l’IA conosce ognuno di loro. Stiamo parlando di un livello di profilazione che nessun “cookie” o tracciamento web ha mai raggiunto.

Quando parliamo con l’IA, siamo disinibiti. Le raccontiamo le nostre preoccupazioni, le chiediamo consigli su questioni delicate e riveliamo i nostri interessi più nascosti, senza quel filtro che usiamo quando facciamo una ricerca su Google. Questo significa che regaliamo a ChatGPT un “profilo pubblicitario perfetto”.

Pensa alla differenza cruciale tra i dati che forniamo:

  • Google sa che hai cercato “migliori diete per la salute intestinale”.
  • ChatGPT sa che stai pensando di avviare un nuovo regime alimentare per un problema specifico che le hai confessato, che sei frustrato dai risultati delle diete provate in passato e che preferiresti soluzioni naturali.

Questa differenza è fondamentale: Google sa cosa cerchi, ChatGPT sa cosa pensi e perché. Questa profondità di conoscenza rende l’annuncio non solo mirato, ma quasi “profetico”, moltiplicandone enormemente il valore per gli inserzionisti.

Con 800 milioni di utenti a settimana e circa 2,5 miliardi di richieste elaborate ogni giorno, l’audience di ChatGPT è semplicemente “bestiale”. Un numero così grande di persone trasforma qualsiasi piccolo modello pubblicitario in una fonte potenziale di miliardi di dollari all’anno per OpenAI.

Per darti un’idea della sua forza: la possibilità di mostrare un tuo prodotto o servizio a una platea di quasi un miliardo di persone in una settimana è un potere enorme nel mondo del marketing. Per gli inserzionisti, accedere a questo pubblico, già profilato con una precisione mai vista, sarà irresistibile. Sebbene il piano gratuito non sparirà, sarà la porta d’ingresso per questa nuova ondata di annunci, e non è escluso che anche i piani a pagamento possano subire un rincaro per chi vorrà evitarli del tutto.

Questo nuovo modello rende l’intelligenza artificiale non solo una fonte di informazioni, ma la piattaforma pubblicitaria più potente al mondo. La sfida è aperta: sapremo abituarci a un’IA che ci conosce meglio di noi stessi?