Copywriting SEO: corso completo in 7 lezioni

Copywriting SEO corso completo in 7 lezioni

Indice del Contenuto

Oggi, se vuoi avere successo online, non basta scrivere bene. Devi saper scrivere in modo che il tuo testo sia contemporaneamente persuasivo per l’essere umano e ottimizzato per i motori di ricerca. È qui che entrano in gioco il Content e il Copywriting SEO. Preparati, perché in questo corso impareremo a dominare quest’arte, partendo dalle fondamenta.


Se sei nuovo in questo mondo, potresti usare le parole “contenuto” e “copy” come sinonimi, ma in realtà, hanno scopi molto diversi. Imparare a distinguerli e a usarli insieme è il primo passo per creare testi web davvero efficaci.

Pensa al contenuto come a quel testo che ha uno scopo didattico o di intrattenimento. È lì per arricchire la conoscenza del lettore, tenerlo incollato allo schermo per il piacere di imparare qualcosa o semplicemente per passare il tempo. Il contenuto è la base del tuo valore.

Esempio: Stai scrivendo per un’azienda che vende stampanti 3D.

  • Contenuto: Un articolo di blog intitolato “Guida completa alla calibrazione della stampante 3D: risolvi tutti i problemi in 10 minuti.” (Informa ed educa).

Il copy (abbreviazione di copywriting) ha un obiettivo molto più diretto e commerciale: persuadere il lettore a compiere un’azione specifica. Il suo scopo finale è la conversione e la vendita.

Il SEO Copywriting, in particolare, unisce l’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) con la capacità di persuasione, per fare in modo che quel traffico che arriva organicamente (gratuitamente) si trasformi in un cliente.

Attenzione: hai bisogno di entrambi! Per i tuoi testi web, devi usare sia risorse di contenuto per dare valore, sia risorse di copy per convincere.

Esempio: Sempre per l’azienda di stampanti 3D.

  • Copy: La sezione sotto l’articolo di blog che dice: “Stanco di calibrare? Scopri la nuova stampante 3D X-Pro con auto-calibrazione garantita: clicca qui per l’offerta limitata!” (Persuade alla micro-conversione).

Perché un testo web abbia successo e generi risultati concreti, non deve rispettare solo le regole di grammatica e sintassi. Deve poggiare su cinque pilastri fondamentali, che rappresentano l’esperienza completa dell’utente (e di Google).

  1. Intenzione di ricerca: È il motivo profondo per cui l’utente ha digitato quella specifica frase nel motore di ricerca. Il tuo testo deve rispondere esattamente a quella domanda. Se cerchi “ricetta carbonara”, l’intenzione non è comprare un uovo, ma avere la ricetta.
  2. CTR in SERP (Click-Through Rate): Il CTR è la percentuale di persone che, vedendo il tuo risultato nella pagina di ricerca, clicca per visitarlo. I tuoi titoli e le tue descrizioni devono essere così irresistibili da farti preferire alla concorrenza.
  3. Ritenzione: Una volta che l’utente è arrivato sulla pagina, quanto tempo ci resta? Un testo ben scritto, strutturato e interessante trattiene il lettore, inviando un segnale positivo a Google sulla qualità del tuo contenuto.
  4. Navigazione: Un utente soddisfatto non solo legge, ma interagisce. Una buona navigazione (ovvero, un testo facile da leggere e con link chiari) lo incoraggia a esplorare altre pagine del tuo sito o ad approfondire l’argomento.
  5. Conversione: È l’azione finale desiderata: una vendita, un’iscrizione, un download, una richiesta di preventivo. Tutto il testo deve essere orientato, in modo più o meno esplicito, a far compiere questa azione.

Esempio riassuntivo: Un testo perfetto per un corso online gratuito sulle crypto:

  • Intenzione di ricerca: L’utente cerca “miglior corso base crypto gratuito”.
  • CTR: Il tuo titolo nella ricerca è: “Il corso crypto che ti fa guadagnare (gratis): Inizia oggi!
  • Ritenzione: Il primo paragrafo è super coinvolgente e promette soluzioni concrete ai suoi problemi.
  • Navigazione: Ci sono titoli chiari, elenchi puntati e un indice per muoversi velocemente.
  • Conversione: Alla fine del contenuto, c’è un pulsante enorme e persuasivo che dice: “Scarica subito la Guida PDF gratuita e inizia il corso!”.

Come vedi, tutti e cinque i pilastri lavorano insieme per trasformare un semplice lettore in un cliente o un lead (contatto). Nella prossima lezione, approfondiremo il pilastro più importante: l’Intenzione di Ricerca.

Nella Lezione 1 abbiamo visto che il pilastro fondamentale di un buon testo è l’Intenzione di Ricerca. In pratica, è il “perché” una persona ha aperto Google e ha scritto quella specifica frase. Capire questo “perché” non è solo importante, è l’unico modo per dare al lettore la risposta esatta che cerca. Se Google non capisce che il tuo contenuto risponde all’intenzione dell’utente, non ti farà mai salire in classifica.

Tutte le ricerche fatte sul web, anche se sembrano infinite, si possono dividere in tre grandi categorie. Riconoscere subito in quale rientra la tua parola chiave ti dice esattamente che tipo di contenuto devi creare.

L’utente cerca conoscenza, informazioni, risposte a delle domande, o vuole imparare qualcosa. Non è ancora pronto a comprare, ma sta studiando l’argomento.

Scopo del testo: Informare, educare, intrattenere. Questo tipo di ricerca costituisce spesso una parte significativa delle query totali.

Esempi di parole chiave: “Cos’è l’intelligenza artificiale”, “Come potare una rosa”, “Storia del caffè”.

Esempio:

  • Azienda: Vendi software di grafica.
  • Query dell’utente: “Differenza tra grafica raster e vettoriale”.
  • Il tuo contenuto (Archetipo): Deve essere una guida completa, un tutorial o un articolo di blog dettagliato che spiega le due tecnologie, con schemi e definizioni chiare. L’obiettivo è farsi trovare e stabilire la tua autorità.

L’utente sa esattamente dove vuole andare. Non cerca una risposta, ma cerca un sito specifico o la sua URL. Spesso, digita il nome di un brand o di un’azienda.

Scopo del testo: Aiutare l’utente a raggiungere velocemente la destinazione.

Esempi di parole chiave: “Il tuo brand contatti”, “Sito ufficiale [nome azienda]”, “Facebook login”.

Esempio:

  • Azienda: Sei un servizio di streaming video.
  • Query dell’utente: “Il tuo brand accedi”.
  • Il tuo contenuto (Archetipo): La pagina deve essere la homepage del tuo sito o, idealmente, la pagina di login, con titoli e meta-descrizioni che facciano subito capire che è il sito giusto. L’obiettivo qui non è la persuasione, ma l’usabilità e la velocità.

L’utente è pronto all’azione: vuole comprare, scaricare, iscriversi, o completare una transazione. Questa è l’intenzione più preziosa per il copywriter, perché è quella che porta direttamente alla vendita.

Scopo del testo: Persuadere, convertire, vendere. Il Copy domina.

Esempi di parole chiave: “Migliori offerte smartphone”, “Prezzo [nome prodotto]”, “Scarica e-book gratuito”, “Prenota consulenza”.

Esempio:

  • Azienda: Vendi corsi di formazione.
  • Query dell’utente: “Corso SEO Copywriting online economico”.
  • Il tuo contenuto (Archetipo): Deve essere una pagina di vendita (landing page) o una pagina di categoria e-commerce ottimizzata, con un forte “invito all’azione” (Call To Action), vantaggi chiari e un prezzo ben visibile.

Dopo aver capito l’intenzione, devi scegliere l’archetipo di contenuto, cioè la forma del tuo testo, per soddisfarla al meglio. Non puoi rispondere a una domanda transazionale con un articolo lunghissimo e non puoi rispondere a una domanda informativa con un semplice modulo d’acquisto.

Un buon SEO Copywriter sa abbinare l’intenzione all’archetipo:

Intenzione di RicercaArchetipo di Contenuto Corretto
InformativaArticoli di blog, guide (How-to), tutorial, FAQ, definizioni.
NavigazionaleHomepage, pagina contatti, pagina “Chi siamo”, pagina login.
TransazionalePagine di vendita (Landing Page), pagine e-commerce (prodotto o categoria), moduli di iscrizione/download.

Attenzione all’intenzione imprecisa: Non tutte le ricerche sono pure. A volte, l’intenzione è imprecisa o mista. Per esempio, “migliori stampanti 3D 2025” è in parte informativo (vuoi sapere quali sono) e in parte transazionale (vuoi comprarne una). In questi casi, il tuo testo deve bilanciare una guida approfondita che dà valore con una forte e chiara chiamata all’azione (CTA) che spinge all’acquisto.

Nella prossima lezione, vedremo come trovare le parole chiave giuste e come usarle in modo intelligente per soddisfare questa intenzione di ricerca, approfondendo l’Indexazione Semantica Latente (LSI).

Nella Lezione 2 abbiamo imparato a identificare l’Intenzione di Ricerca del nostro utente: vuole informarsi, navigare o comprare? Ottimo. Ma per intercettare quell’utente su Google, non basta sapere cosa vuole. Dobbiamo usare le esatte parole che lui digita. È qui che entrano in gioco le Parole Chiave e, soprattutto, l’Indexazione Semantica Latente (LSI), l’intelligenza che Google usa per capire veramente di cosa parla il tuo testo.

Dimentica l’idea che la parola chiave sia solo una singola parola da ripetere all’infinito nel testo. Nel 2025, la parola chiave (o keyword) è l’intera frase di ricerca che l’utente ha scritto nel motore di ricerca (la query).

Dobbiamo suddividere queste query in due gruppi fondamentali:

Sono ricerche molto generiche, composte di una o due parole. Hanno un volume di ricerca altissimo (molte persone le cercano), ma sono estremamente difficili da posizionare e non rivelano quasi mai l’intenzione precisa dell’utente.

Esempio:

  • “Assicurazione auto”
  • “Scarpe da corsa”

Sono frasi di ricerca più lunghe, specifiche e dettagliate, composte da tre o più parole. Hanno un volume di ricerca inferiore, ma sono molto più facili da posizionare e, cosa più importante, rivelano un’intenzione molto più chiara e spesso vicina alla conversione.

Esempio:

  • “Assicurazione auto economica per neopatentati 2025” (Intenzione: Transazionale e Informativa)
  • “Migliori scarpe da corsa ammortizzate per lunghe distanze” (Intenzione: Transazionale)

Il tuo compito: I copywriter esperti si concentrano sulla coda lunga, perché porta traffico di qualità, ovvero persone che sanno già cosa vogliono e sono pronte a compiere l’azione (conversione).

L’Indexazione Semantica Latente (LSI) non è altro che la capacità dei motori di ricerca (come Google) di non focalizzarsi solo sulla parola chiave esatta, ma di capire l’intero argomento di un testo, riconoscendo le parole correlate e i sinonimi. In pratica, Google è diventato così intelligente che “legge” come un essere umano.

Se scrivi un articolo sulla “ricetta della carbonara”, Google non vuole solo vedere la parola “carbonara” venti volte. Vuole vedere anche: “guanciale”, “pecorino romano”, “tuorlo d’uovo”, “spaghetti”, “mantecatura” e “pepe nero”. L’inclusione di questi termini correlati e sinonimi è la prova che il tuo contenuto è completo e autorevole, coprendo l’argomento in profondità.

Perché l’LSI è fondamentale:

  1. Evita il Keyword Stuffing: Ti permette di ripetere il concetto senza ripetere la parola chiave in modo innaturale (che Google penalizza).
  2. Conferma il Tema: Aiuta Google a confermare in modo inequivocabile l’argomento centrale del tuo testo, aumentando la tua autorità.
  3. Sembra Umano: Rende il tuo testo più naturale, fluido e utile per il lettore.

Non devi cercare chissà quali strumenti per trovare le parole LSI. Molto spesso, il miglior strumento è l’esperienza e l’osservazione.

  • Sinonimi e categorie: Pensa a termini appartenenti allo stesso campo semantico. Se la parola chiave è “neurocopywriting,” i termini LSI saranno “cervello”, “persuasione”, “scienza”, “neuroni specchio”, “comunicazione”.
  • Ricerche correlate di Google: Quando cerchi qualcosa su Google, guarda in fondo alla pagina, nella sezione “Ricerche correlate”. Quelle sono le parole che altri utenti hanno cercato e che Google associa al tuo argomento.
  • Il campo “Le persone hanno anche chiesto”: Queste domande sono un tesoro! Rivela esattamente i dubbi che l’utente ha in relazione al tuo argomento principale, fornendoti LSI di tipo informativo.

Devi integrare le parole LSI in modo naturale nel tuo testo. Non forzarle.

Esempio pratico:

  • Parola Chiave Principale (Transazionale): “Servizi realizzazione siti web Arezzo”
  • Parole LSI/Correlate: “Strategia digitale,” “SEO clienti Arezzo,” “web agency,” “sviluppo e-commerce,” “posizionamento organico,” “consulenza Spagna” (per coprire tutte le specificità del servizio).

Sbagliato (Keyword Stuffing): “La nostra agenzia di realizzazione siti web Arezzo offre il miglior servizio di realizzazione siti web Arezzo. Contattaci per la realizzazione siti web Arezzo.” (Innaturale e penalizzabile).

Giusto (Con LSI): “Quando cerchi un partner per la tua strategia digitale o la realizzazione del sito web della tua attività, devi sapere che operiamo ad Arezzo, in tutta Italia e anche in Spagna. I nostri servizi SEO completano lo sviluppo per garantire il massimo posizionamento organico.” (Naturale, completo e copre tutti i concetti chiave).

Nella prossima lezione, useremo questo concetto di completezza e autorevolezza per esplorare in modo più tecnico la concorrenza con l’analisi TF-IDF.

Nelle lezioni precedenti, abbiamo capito cosa vuole l’utente (Intenzione di Ricerca) e quali parole usare per intercettarlo (LSI). Ora, la domanda è: come faccio a sapere se il mio testo è abbastanza completo per piacere a Google più di quello dei miei concorrenti? La risposta ci viene data dall’analisi TF-IDF.

TF-IDF è l’acronimo di Term Frequency – Inverse Document Frequency. Sembra complicato, ma è un concetto molto semplice che i motori di ricerca usano per misurare la rilevanza e l’importanza di un documento (la tua pagina web) rispetto a un intero insieme di documenti (tutte le altre pagine che trattano lo stesso argomento).

In pratica, il TF-IDF risponde a due domande chiave sul tuo contenuto:

  1. Frequenza del Termine (TF): Quanto è importante una certa parola nel tuo singolo documento? (Quanto spesso la usi?).
  2. Frequenza Inversa del Documento (IDF): Quanto è “rara” quella parola nell’intero web o nel settore? (Se tutti la usano, ha meno valore per farti distinguere).

Il risultato del TF-IDF: Ti mostra quali sono le parole e i concetti che i tuoi concorrenti di successo (quelli che sono già in prima pagina su Google) usano per coprire quell’argomento.

L’obiettivo dell’analisi TF-IDF non è quello di dirti quante volte ripetere la tua parola chiave (abbiamo visto che questo è Keyword Stuffing ed è sbagliato), ma di indicarti quali sono i concetti correlati (LSI) che devi includere nel tuo testo per renderlo autorevole e completo.

Il principio è: Se tutti i primi 10 risultati di Google che parlano di “come scrivere una metadescrizione efficace” includono le parole “CTR”, “ottimizzazione mobile” e “limite caratteri”, significa che Google considera quei concetti essenziali per rispondere in modo completo alla domanda dell’utente. Se il tuo articolo li ignora, Google penserà che sia meno completo.

Il copywriter moderno usa il TF-IDF per trovare il “gap” di contenuto tra ciò che lui ha scritto e ciò che i suoi concorrenti hanno coperto.

  1. Identifica i Top-Competitor: Trova chi è in prima pagina per la tua parola chiave principale.
  2. Estrai i Concetti Chiave: Analizza i loro testi per identificare tutte le parole LSI e i concetti che usano frequentemente.
  3. Compara e Integra: Confronta la lista dei loro concetti con il tuo testo.
  4. Colma il Gap: Inserisci nel tuo testo, in modo naturale e utile per il lettore, quei concetti correlati che hai omesso, aumentando così la tua completezza e autorevolezza agli occhi di Google.

Esempio di gap di contenuto:

  • Parola chiave principale: “Assistenza agli anziani a domicilio” (Intenzione: Transazionale/Informativa).
  • Analisi dei concorrenti (TF-IDF): I primi tre siti di successo usano frequentemente parole come: “cura della casa,” “assistenza notturna,” “faccende domestiche,” “telesoccorso” e “servizi alla persona.”
  • Il tuo testo iniziale: Parlava solo di “assistenza domiciliare” e “badante qualificata”.
  • Colmare il gap (Integrazione): Devi aggiornare il tuo testo per menzionare esplicitamente che, oltre all’assistenza diretta all’anziano, il tuo servizio si occupa anche della cura della casa e che i tuoi servizi includono l’assistenza nelle faccende domestiche, in quanto l’offerta è completa e unisce assistenza domiciliare a tutto tondo.

In questo modo, hai reso il tuo testo non solo più completo per Google (rispettando lo standard dei vincitori), ma anche più utile e persuasivo per l’utente, che ora sa che un solo fornitore copre tutte le sue necessità (dall’assistenza domiciliare alla cura della casa e dei bambini).

Nella prossima lezione, vedremo come l’E-A-T (Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness) si lega a questa completezza, assicurandoci che non solo il contenuto sia buono, ma anche che chi lo scrive sia percepito come una fonte fidata.

Nelle lezioni precedenti abbiamo visto l’importanza di scrivere un testo completo (grazie all’analisi TF-IDF). Ma la completezza da sola non basta. Google si chiede anche: “Chi sta scrivendo questo testo? Posso fidarmi della sua competenza?” È qui che entrano in gioco i criteri E-A-T.

E-A-T è l’acronimo di tre concetti fondamentali che Google usa per valutare la qualità e l’affidabilità di una pagina web, specialmente per argomenti che riguardano la salute, le finanze o la sicurezza (i cosiddetti contenuti YMYL – Your Money or Your Life).

  1. Expertise (Competenza): Il tuo contenuto è scritto da un vero esperto? Dimostri di conoscere l’argomento in modo approfondito?
  2. Authoritativeness (Autorevolezza): Sia tu che il tuo sito siete considerati una fonte attendibile e di riferimento nel settore? Altri siti autorevoli parlano di te o ti citano?
  3. Trustworthiness (Affidabilità): L’utente può fidarsi di te? La tua identità è chiara? Le tue informazioni sono accurate e supportate da fonti?

Il copywriter SEO deve assicurarsi che, nel testo, la competenza, l’autorevolezza e l’affidabilità del brand o dell’autore emergano chiaramente.

L’Expertise non si ottiene solo dicendo “sono un esperto”, ma dimostrandolo con la qualità del tuo testo, un approccio che si lega perfettamente alla completezza che abbiamo visto con l’LSI e il TF-IDF.

  • Profondità del Contenuto: Il tuo testo deve essere dettagliato. Non devi limitarti a una spiegazione superficiale, ma devi mostrare tutti gli aspetti di un argomento.
  • Risposte Totali: Se l’Intenzione di Ricerca è informativa, devi rispondere a tutti i possibili dubbi dell’utente in quel momento.
  • Linguaggio di Settore: Usa il linguaggio tecnico appropriato, ma spiegalo in termini semplici. Questo dimostra che conosci l’argomento ma sai anche comunicarlo.

Esempio di expertise: Quando scrivi di un prodotto artigianale come gli oggetti regalo in legno, non devi solo descriverli. Devi mostrare la competenza del laboratorio creativo:

  • Descrivi la particolarità (l’essenza al muschio bianco talcato).
  • Spiega l’unione di grafiche moderne e frasi motivanti/che toccano l’anima.
  • Menziona che ogni pezzo è fatto a mano (dando valore al processo).

L’autorevolezza e l’affidabilità si costruiscono a livello di sito, ma il copywriter deve supportarle a livello di pagina.

  • Identità Chiara dell’Autore/Brand: L’autore del testo dovrebbe essere visibile. Se non è una persona specifica, deve essere chiaro chi è il brand che parla.
  • Sezioni “Chi Siamo” e “Contatti”: Queste pagine, che sono spesso il target di ricerche navigazionali, devono essere precise e rassicuranti, aumentando la percezione di affidabilità.

Esempio di autorevolezza/affidabilità (Brand Personality): La tua brand personality (personalità del marchio) gioca un ruolo enorme nell’affidabilità. Le persone si fidano e interagiscono di più con marchi che sentono “umani”.

  • Personalità emotiva e sincera: Un brand come Disney, ad esempio, trasmette una personalità immaginativa, unica e per tutta la famiglia, che è immediatamente riconoscibile.
  • Il copywriter fa la differenza: La scrittura non deve essere fredda. Deve riflettere la personalità del brand, umanizzandolo. La scelta delle parole, il tono di voce e l’uso di esempi che scaldano il cuore sono tutti elementi di Copy che aumentano la sensazione di interazione reale e fiducia.

Conclusione: L’E-A-T non è solo un controllo tecnico per Google; è il modo in cui il copywriter SEO dimostra che il contenuto non solo risponde alla domanda, ma è anche la migliore e più affidabile risposta disponibile.

Nella prossima lezione, abbandoneremo gli aspetti puramente SEO per entrare nel mondo della persuasione pura, esplorando il Neurocopywriting e il funzionamento del cervello del tuo lettore.

Nelle prime lezioni abbiamo ottimizzato i testi per Google (Intenzione, LSI, E-A-T), ma ora dobbiamo ottimizzarli per la persona reale che legge: il tuo cliente. Il Neurocopywriting non è altro che l’arte di scrivere testi persuasivi basandosi su come funziona realmente il cervello umano, ovvero la scienza dietro i testi. Il tuo obiettivo è “scrivere per persuadere e vendere alla mente”.

Per capire il Neurocopywriting, dobbiamo semplificare il modo in cui il nostro cervello prende le decisioni. Non pensiamo in modo razionale quanto crediamo. Gran parte delle nostre scelte sono guidate da una parte più antica e veloce del cervello.

  1. Cervello Umano (Neocorteccia): La parte più recente. È responsabile della logica, della ragione, del linguaggio complesso e delle analisi. È lenta e si stanca facilmente. Parla di dati e fatti.
  2. Cervello Intermedio (Sistema Limbico): È la sede delle emozioni, della memoria e dei sentimenti. È coinvolto quando proviamo empatia o entusiasmo. Parla di sentimenti e storie.
  3. Cervello Primitivo (Rettiliano/Paleocorteccia): È la parte più antica, veloce e fondamentale. Si occupa della sopravvivenza, dell’istinto e dell’autoconservazione. È la parte che prende la decisione finale (il “bottone d’acquisto” che cerchiamo). Parla di guadagno/dolore e immediatezza.

La regola d’oro del Copywriting: Mentre il tuo testo deve contenere dati per soddisfare il Cervello Umano, deve usare il linguaggio delle emozioni e della sopravvivenza per attivare il Cervello Primitivo che decide in fretta.

Per bypassare il lento Cervello Umano e arrivare direttamente al lato emotivo e istintivo, il Neurocopywriting utilizza le Power Words (Parole Potenti).

Le Power Words sono parole o frasi che innescano una forte reazione emotiva o istintiva nel lettore. In pratica, sono l’equivalente di un’emozione imbottigliata e inserita nel tuo testo.

A cosa servono:

  • Velocità: Velocizzano il processo decisionale.
  • Impatto: Creano un impatto immediato.
  • Azionabilità: Spingono il lettore a compiere l’azione (il click, l’acquisto).

Esempi di Power Words (emotive e istintive): | Istinto/Emozione | Esempi di Power Words | | :— | :— | | Urgenza/Azione | Ora, Subito, Veloce, Scade, Garantito, Istantaneo | | Curiosità/Novità | Segreto, Svelato, Unico, Nuovo, Inedito, Mai visto | | Dolore/Guadagno | Gratis, Senza sforzo, Facile, Risparmia, Elimina il dolore |

Il Neurocopywriting sfrutta anche il concetto di Neuroni Specchio. Questi neuroni si attivano nel nostro cervello sia quando compiamo un’azione in prima persona, sia quando vediamo qualcuno compierla (o ne leggiamo la descrizione).

  • Creare Empatia: Questo è cruciale nel Copywriting. Quando descrivi nel tuo testo una situazione positiva che il tuo cliente vivrà grazie al tuo prodotto, si attivano i suoi neuroni specchio. Il lettore sente in anticipo il piacere e i benefici che il tuo prodotto gli darà.

Esempio di Neurocopywriting (attraverso le emozioni):

  • Prodotto: Oggetto regalo in legno, profumato (come quelli di Profumo del Legno).
  • Copying Emotivo: “Senti quel delicato profumo di muschio bianco talcato? Non è solo un odore, è l’essenza che risveglia i ricordi e le emozioni che ti scaldano il cuore. Immagina il sorriso di tua Mamma [Power Word Emozionale] quando scarterà questo cuore, pronto per essere donato, che parla dritto all’anima. Smetti di cercare il regalo perfetto, trovalo subito [Power Word Urgente].”

Il testo non si concentra sul legno, ma sulla sensazione, sull’emozione e sull’impatto istintivo del ricordo.

Nella prossima lezione, vedremo come applicare principi psicologici ancora più profondi, come le regole della persuasione di Cialdini, per completare la tua cassetta degli attrezzi di Neurocopywriter.

Abbiamo percorso un lungo cammino: da Google (SEO) al cervello (Neurocopywriting). L’ultima lezione unisce questi concetti con la pratica, assicurandoci che il tuo testo sia non solo convincente, ma anche facile da usare e memorabile.

L’UX Writing (User Experience Writing) si concentra sull’ottimizzazione del testo per migliorare l’esperienza dell’utente. Se il cervello primitivo (visto nella Lezione 6) vuole la sopravvivenza, l’UX Writing assicura che il percorso verso l’acquisto sia il più semplice possibile.

Per farlo, si basano su principi psicologici come la Piramide dei bisogni di Maslow (o la sua evoluzione, la piramide di Kenrick) e leggi come quelle di Fitts e Hick.

  1. Legge di Fitts: Più l’obiettivo (un bottone, un link) è grande e vicino, più è facile da raggiungere e più veloce sarà il click.
    • Applicazione nel Copy: L’Invito all’Azione (CTA) deve essere un pulsante grande, visibile e immediatamente accessibile nella pagina, specialmente se l’Intenzione di Ricerca è Transazionale.
  2. Legge di Hick: Più opzioni di scelta offri all’utente, più tempo impiegherà a decidere (e c’è il rischio che si stanchi e non scelga affatto).
    • Applicazione nel Copy: Sii chiaro e univoco con la tua CTA. Evita di proporre troppi link o troppe scelte nella stessa pagina di vendita. Se vendi un solo prodotto, la CTA deve essere chiarissima: “Acquista ora” o “Scarica la guida gratuita”.

Il cervello umano è cablato per le storie: le ricordiamo fino a 22 volte di più rispetto ai fatti nudi e crudi. Lo Storytelling non è solo raccontare una storia, ma usare una struttura narrativa che attivi la parte emotiva del cervello, rendendo il tuo brand o il tuo prodotto indimenticabile.

Usare una struttura argomentale collaudata (come quella drammatica) ti permette di:

  • Creare una connessione emotiva (Sistema Limbico).
  • Aumentare il ricordo del tuo messaggio.
  • Far percepire il tuo prodotto non come una spesa, ma come la soluzione finale all’ostacolo.

Esempio di Storytelling (struttura):

  • Esposizione (La Vita Quotidiana): Descrivi lo stato attuale dell’utente (ad esempio: “Sei stanco di cercare un regalo originale che non finisca in un cassetto?”).
  • Problema (Il Conflitto): Identifica il dolore (ad esempio: “Compri oggetti anonimi che non riescono a trasmettere un’emozione vera…”).
  • Soluzione (Il Tuo Prodotto): Presenta il tuo brand come l’eroe che risolve il conflitto (ad esempio: “Scopri Profumo del Legno, il laboratorio creativo che realizza oggetti fatti a mano, profumati con muschio bianco, pensati per toccare l’anima di chi li riceve.”).

L’ultimo passo del SEO Copywriting è ottimizzare il finale del testo. È qui che avviene la Conversione. Il testo non finisce finché non hai dato al lettore un chiaro invito ad agire.

Il paragrafo di chiusura deve essere un riassunto dei benefici e un ultimo richiamo alle emozioni (come visto nella Lezione 6).

La CTA (Call to Action) è il ponte tra il tuo contenuto e la tua vendita. Deve essere:

  • Emozionale: Legata a un’emozione (ad esempio, invece di “Iscriviti,” prova “Ottieni subito i tuoi benefici”).
  • Posteriore al Valore: Di norma, la CTA viene dopo che hai dato valore (Contenuto). L’unica eccezione è quando l’Intenzione di Ricerca è molto Transazionale e quindi imprecisa.

Esempio di CTA (finale del corso): “Hai imparato che la scrittura web unisce SEO e persuasione. Non limitarti a informare: emoziona e converti! Ora [Power Word] è il momento di mettere in pratica queste tecniche.”

Spero che questo corso ti sia stato utile! Seguimi per altre lezioni sulla SEO, Marketing e Web design.

LezioneTitolo della LezioneConcetto ChiaveObiettivoApplicazione Pratica
1Content vs copy: conoscere la differenza per vendere di piùDistinzione Contenuto e CopyCapire lo scopo del testo: informare (Contenuto) vs. persuadere (Copy).Usare il Contenuto (es. articoli di blog) per dare valore e il Copy (es. CTA) per convertire.
2Intenzione di ricerca e archetipi: la chiave del successo seoIntenzione di Ricerca (Informativa, Navigazionale, Transazionale)Allineare il tuo testo al bisogno esatto dell’utente per soddisfare Google.Scegliere l’Archetipo corretto (es. una Landing Page per un’intenzione Transazionale).
3Parole chiave e lsi: non solo una singola parolaLSI (Indexazione Semantica Latente)Dimostrare a Google che il tuo testo è completo sull’argomento, non solo sulla singola parola chiave.Includere sinonimi e termini correlati (come “guanciale” e “pecorino” se parli di “carbonara”) per evitare il Keyword Stuffing e aumentare l’autorità.
4Analisi tf-idf: battere la concorrenza con la completezzaTF-IDF (Term Frequency – Inverse Document Frequency)Confrontare il tuo contenuto con i primi risultati di Google per trovare il “gap” di completezza.Integrare nel tuo testo i concetti e le parole che i tuoi concorrenti di successo usano, rendendo il tuo testo più autorevole e completo.
5Criteri eat e autorevolezza: farsi rispettare da google e dal lettoreE-A-T (Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness)Stabilire la fiducia con il lettore e con Google, specialmente per argomenti delicati.Dimostrare la competenza (Expertise) con la profondità del contenuto e l’affidabilità (Trustworthiness) con la chiarezza del brand e l’uso di un tono coerente.
6Il neurocopywriting: scrivere per il cervello che decideCervello Primitivo e Power WordsScrivere per l’istinto, bypassando il lento Cervello Umano e arrivando alle emozioni.Usare Power Words (Ora, Gratis, Segreto) per spingere all’azione e sfruttare i Neuroni Specchio per far sentire al cliente il beneficio in anticipo.
7Ux writing, storytelling e chiusura: la scrittura che converteUX Writing e CTASemplificare la decisione d’acquisto e rendere il messaggio memorabile.Applicare le leggi di Fitts e Hick per rendere il bottone CTA grande, chiaro e non confonderlo con troppe scelte. Usare lo Storytelling per veicolare la soluzione al problema dell’utente.